FIROMMS (Fondazione Italiana Ricerca Osteoporosi e Malattie Muscolo-Scheletriche)
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PREVENZIONE

Le ossa hanno un nemico invisibile: l’osteoporosi. Alcuni fattori di rischio sono innati. Altri, invece, dipendono dagli stili di vita e dall’alimentazione che scegliamo di adottare.

OSTEOPOROSI

L’osteoporosi è una delle malattie più diffuse su scala mondiale. In Italia interessa oltre 5 milioni di persone ed è la causa principale delle fratture ossee che avvengono dopo i 50 anni.

DONA ORA

Portare avanti la ricerca scientifica e divulgarne i risultati è un’attività complessa, che richiede impegno e fondi adeguati. Contribuire è un gesto semplice, che possono fare tutti.

LE MALATTIE MUSCOLO-SCHELETRICHE

L’apparato muscolo-scheletrico può essere affetto da svariate malattie di tipo infiammatorio, degenerativo, infettivo, metabolico, endocrinologico e oncologico.
L’artrosi, l’artrite reumatoide ma anche l’osteoporosi o gli eventi traumatici che avvengono durante l’attività sportiva sono le condizioni che più frequentemente coinvolgono il sistema muscolo-scheletrico. Queste malattie colpiscono in particolare gli adulti e gli anziani ma anche i bambini non sono risparmiati.
La scelta di un trattamento efficace è la chiave che consente di ridurre le conseguenze di queste patologie sulla funzione del sistema muscolo-scheletrico.
La promozione di campagne educazionali e il supporto alla ricerca in questo campo dovrebbero, quindi, costituire una priorità nella politica economica sanitaria dei governi.

UNA FONDAZIONE DEDICATA ALLA MEMORIA DEL PROF. LOUIS AVIOLI

La Fondazione è dedicata e ispirata all’intensa attività accademica ed umana del Prof. Louis Avioli, illustre scienziato americano nato nel 1931 da una famiglia italiana emigrata negli Stati Uniti, che ha speso tutte le sue energie per tracciare la via moderna allo studio dell’osteoporosi e delle malattie metaboliche dello scheletro.
Laureatosi con lode presso l’Università di Princeton nel 1953 ed in Medicina presso l’Università di Yale nel 1957, il Prof. Louis Avioli perfezionò i suoi studi presso la North Carolina a Chapel Hill e il National Institute of Health, prima di lavorare nel 1961 presso la facoltà del New Jersey College of Medicine.
Negli anni 60, però, la maggior parte dei ricercatori tendeva a considerare le ossa deboli semplicemente come il risultato inevitabile del processo di invecchiamento, soprattutto per quanto riguardava le donne in postmenopausa.